Il colle dove oggi sorge la Basilica di San Francesco e riposano le spoglie mortali del Santo di Assisi, all’inizio del 1200 era comunemente noto come Colle dell’inferno, probabilmente perché era il luogo in cui venivano eseguite le condanne capitali ed era altresì una sorta di discarica cittadina.
Nella pianura sotto Assisi il terreno boschivo fu bonificato, opera in cui un ruolo importante ebbero i monaci, lì vi fu costruita pure una cappella dedicata a Santa Maria degli Angeli, anche se nei secoli sarà conosciuta con il nome di Porziuncola. Francesco di Pietro di Bernardone la frequentò in modo particolare dopo il suo cambiamento di vita avvenuto nel fare misericordia con i lebbrosi e soprattutto quando si costituì una fraternita evangelica che dall’inizio degli anni venti del Duecento diventerà l’ordine dei frati Minori.
Francesco giunse a La Verna a fine estate 1224 assieme ad altri tra cui frate Leone. Poco meno di un anno prima Papa Onorio III aveva approvato la Regola ma il confronto all’interno dell’Ordine minoritico non era finito come mostrano ad esempio le ulteriori specificazioni presenti nel Testamento scritto dall’Assisiate nel 1226 pochi mesi prima di morire. Il clima non era completamente rappacificato e Francesco fuggiva la vista dei frati per non farsi vedere rannuvolato.
Il Papa con la sua curia spesso si spostava fuori Roma sia per ripararsi dal caldo estivo, sia per fuggire da tumulti cittadini ma anche per visitare i territori pontifici. Tra le varie città in cui dimorava vi fu anche Rieti dove frate Francesco fu condotto varie volte da frate Elia soprattutto per farsi curare gli occhi da medici in servizio presso la curia papale. Per questo motivo è inscindibilmente legata alla vicenda francescana la Valle reatina e soprattutto gli eremi di Fonte Colombo, La Foresta, Poggio Bustone e Greccio, luogo divenuto celebre per il suo nesso con la nascita del presepe.
Il primo biografo del Santo narra che Francesco mentre pregava nella chiesa di San Damiano ubicata poco fuori le mura cittadine fu chiamato a riparare la Chiesa in rovina. Sta di fatto che l’Assisiate volendo vivere la forma del Santo Vangelo seguendo le orme di Gesù, aiutò la comunità ecclesiale in un momento di particolare crisi a vivere una vera riforma indicando con la sua vita e predicazione diverse domande che risultavano insolute .